Belgio: lettera dei vescovi ai genitori, “sopprimere la religione a scuola è un impoverimento”

“Ci rallegriamo del fatto che il corso di religione cattolica sia sempre proposto nelle scuole. In effetti, sopprimere questo corso significherebbe relegare le convinzioni religiose alla sola sfera privata e ciò per uno Stato democratico sarebbe un impoverimento”. Lo scrivono tutti i vescovi francofoni del Belgio in una lettera inviata ai genitori degli studenti che sono iscritti ai corsi di religione cattolica a scuola. Dopo un acceso dibattito nel Paese sulla persistenza o meno di questa materia, il governo della Federazione Vallone-Bruxelles ha deciso di mantenere i corsi di religione cattolica nell’orario scolastico. “Mantenere un corso confessionale di religione” nelle scuole – scrivono i vescovi – significa “invitare ogni religione a presentarsi in maniera coerente e pedagogica; incoraggiare insegnanti e studenti ad aprirsi a uno spirito critico e sviluppare un pensiero libero; permettere una cultura del dibattito con altre convinzioni religiose o laiche; imparare ad argomentare in maniera razionale per presentare una visione personale e, infine, promuovere una migliore convivenza. Questo evita di entrare nella spirale del fondamentalismo e del ripiegamento identitario. Ringraziamo e incoraggiamo coloro che sono impegnati nell’educazione dei bambini e dei giovani attraverso l’insegnamento della religione cattolica, nel rispetto senza ambiguità delle differenze e nella ricerca di una maggiore coesione sociale nella nostra società multiculturale. Incoraggiamo i genitori a continuare a iscrivere i propri figli ai corsi di religione”. E concludono: “Ora che le decisioni sono prese, l’invito è di andare avanti e avere piena fiducia nella competenza dei docenti di religione cattolica e dei professori. Il loro corso contribuisce al maggior bene dei vostri figli”.

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