Piano Ue: Sanfilippo (storico), “serve solo ai governi europei, non frenerà partenze illegali”

Come valuta uno storico, dal suo punto di vista, il nuovo piano europeo sulle migrazioni, ispirato alla proposta italiana del “Migration compact”, con aiuti e partenariato con i Paesi di provenienza e transito per frenare le partenze?  “È una linea che risale agli anni ’90, l’idea di una fortezza Europa con i bastioni fuori e tutta la fascia esterna che la protegge”. È il commento di Matteo Sanfilippo, docente di Storia moderna all’Università della Tuscia ed esperto di flussi migratori, in una più ampia intervista al Sir sul fenomeno migratorio. “Cosa succederà? Che gli aiuti economici non li manderemo, le persone riusciranno lo stesso a passare per vie illegali, verranno espulsi e poi rientreranno – osserva -. Questo piano serve solo ai governi europei per dire agli elettori: ‘Abbiamo preso questi provvedimenti, non votate i neonazisti o altre formazioni xenofobe’”.  Del resto, prosegue, “nella storia è sempre stato così. Perfino gli Stati Uniti, nonostante abbiano costruito una enorme barriera, non riescono a bloccare il passaggio di migranti”.  Gli accordi di partenariato con 9 Paesi previsti dal piano europeo, inoltre, “non garantiscono il rispetto dei diritti umani e fanno sì che i Paesi utilizzino questo tipo di accordi come arma di ricatto”.

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