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Parlamento Ue: Plevneliev (presidente Bulgaria), sostegno al progetto europeo. “Mosca evoca fantasmi del passato”

Strasburgo, 8 giugno: il Presidente della Bulgaria Plevneliev con quello del Parlamento Ue Schulz (foto SIR/PE)

(Strasburgo) “La generazione che ha abbattuto il Muro di Berlino sta erigendo nuovi muri in Europa”: lo ha affermato Rosen Plevneliev, Presidente della Bulgaria, nella sua allocuzione alla plenaria dell’Europarlamento, in corso a Strasburgo, definendosi “il presidente pro-europeo di una nazione pro-Europa”. Un discorso dai forti accenti europeisti, che ha denunciato i “populismi” e i “nazionalismi” come mali che tendono a distruggere l’Europa costruita dai “padri fondatori”. Duri i toni verso Putin e la Russia, portando la questione ucraina come esempio di un “Cremlino che cerca di distruggere l’Unione europea dalle sue fondamenta”. “Mosca – ha affermato il Presidente – evoca e fa riemergere i fantasmi del passato”. Per Plevneliev l’integrazione comunitaria è invece la risposta alle sfide attuali – cita economia, migrazioni, sicurezza – e, dice senza citare il referendum inglese sul Brexit, “non esistono alternative credibili al progetto europeo”. Benché l’oratore non neghi il fatto che “esistono più interrogativi che certezze sull’Ue” del futuro. Il Capo di Stato dice no anche a “una Europa a più velocità”, favorendo invece un percorso di unità nella diversità (richiama più volte il “patriottismo”, sentimento positivo, in alternativa al “nazionalismo”, con accezione negativa). Ampio il capitolo sulle migrazioni: “servono solidarietà e responsabilità”, dice, “ma occorre distinguere tra i rifugiati che fuggono dalla guerra dai migranti politici”.

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