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Padri Bianchi: in corso a Roma il capitolo generale. P. Baawobr, “accettare un nuovo concetto di missione”

“Bisogna accettare un nuovo concetto di missione, che non sarà più qualcosa che vivono solo alcune persone dotate di spirito eroico in Paesi lontani, ma qualcosa che si vive ovunque, anche nei nostri Paesi”. Lo afferma padre Richard Kuuia Baawobr, superiore generale dei Padri Bianchi – Missionari d’Africa, in un’intervista rilasciata in occasione del capitolo generale della Congregazione in corso a Roma fino al 13 giugno. In procinto di assumere la guida della diocesi di Wa (Ghana) il qualità di vescovo, padre Baawobr traccia il bilancio del suo mandato: “In sei anni – spiega – abbiamo dovuto affrontare l’invecchiamento e la diminuzione del numero dei confratelli in Europa e Nord America”. “Questo pone limiti agli impegni che possiamo prendere”, prosegue, così come “i problemi finanziari”. “I nostri benefattori ci hanno aiutato molto”, ma “anch’essi sono invecchiati”. Per padre Baawobr, “dobbiamo diventare creativi e, allo stesso tempo, non essere presi totalmente dalle preoccupazioni economiche e distrarci dal lavoro missionario”. Un altro problema è “l’instabilità politica che caratterizza alcuni Paesi in cui operiamo: Mali, Niger, Nigeria, Burundi, Repubblica democratica del Congo”. “Nonostante la buona volontà – osserva – talvolta abbiamo dovuto sospendere la nostra presenza in alcuni luoghi”. Rispetto agli impegni più importanti che dovrà affrontare il suo successore, padre Baawobr sottolinea che “di fronte alla radicalizzazione di un certo tipo di islam, dobbiamo continuare a dare una visione positiva dell’islam e insistere sul fatto che il dialogo è possibile”. E poi ci sono i 150 anni che “la nostra famiglia missionaria celebrerà nel 2018-19”. Padre Baawobr sottolinea come “stiamo collaborando con altre Congregazioni nel campo della formazione” mentre “una collaborazione più stretta è necessaria nell’accoglienza di migranti e rifugiati”. E conclude evidenziando la necessità di “riflettere sul come cercare insieme fondi per la nostra missione comune, invece di operare spesso in competizione”.

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