Medio Oriente: Avital Kotzer Adari (Ufficio israeliano turismo), “viaggio in Terra Santa è un arricchimento personale”

“C’è ancora troppa ignoranza sulla Terra Santa, ed è per questo che è importante smentire alcuni luoghi comuni sul nostro Paese. Innanzitutto Israele è una nazione sicura, che sa offrire a ogni turista e a ogni pellegrino un universo di itinerari e di storia, in un confronto perenne con le tre grandi religioni abramitiche: ebraismo, cristianesimo e islam”. Lo ha detto oggi Avital Kotzer Adari, direttrice dell’Ufficio nazionale israeliano del turismo, nel corso della conferenza a Milano sul pellegrinaggio in Terra Santa. “Venire in Israele significa compiere un’esperienza profonda, non soltanto dal punto di vista religioso. Si tratta di una realtà molto giovane, non a caso Gerusalemme e Tel Aviv hanno grandi università che non smettono di crescere, soprattutto per quanto riguarda le facoltà di design e di tecnologia. Il pellegrinaggio in Terra Santa non è soltanto un’occasione di incontro con altre culture e con altre religioni, ma un percorso di arricchimento personale molto importante”. Su posizioni sostanzialmente simili si è espresso anche don Giuseppe Corbari, vicario della parrocchia San Pietro e Paolo di Desio. “Il viaggio in Terra Santa non è soltanto un viaggio, ma rappresenta un ritorno nei luoghi delle sue origini. Per i cristiani, che hanno in comune con gli ebrei l’Antico Testamento, è anche la terra in cui è nato, morto e risorto Gesù Cristo. Ecco perchè chi arriva lì, fa poi ritorno a casa con una fede diversa, che è cresciuta e che è diventata più profonda”.

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