C9: p. Lombardi, parte dell’esame della Curia “più in discesa che in salita”

“Oggi c’è un certo numero di dicasteri su cui C9 ritiene di avere fatto il suo lavoro e di averlo passato al Papa. La sensazione è che la parte dell’esame della Curia, adesso, abbia la prospettiva di essere più in discesa che in salita”, anche se “sarebbe imprudente fare previsioni”. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha risposto così ad una domanda sulle prossime tappe del C9. Nel briefing di oggi, il portavoce vaticano ha ricordato che “il C9 è stato investito anzitutto del tema della riforma Curia e quindi del rinnovamento della costituzione Pastor bonus, ma non è stato istituito solo per quello. Anche nelle Congregazioni pre-conclave si era ipotizzato che il Papa potesse fare riferimento al C9 per consigli sul governo della Chiesa universale”, con “prospettive integrative” a quelle disponibili tramite la Curia: tutto ciò, ha precisato Lombardi, per “aiutare il Papa con contributi e pareri che vengano da persone qualificate della Chiesa universale, non diventando sostitutivi”. “La riforma Curia è certamente un oggetto molto corposo delle consultazioni di questo Consiglio”, ha proseguito il portavoce vaticano, “ma come sappiamo il Papa fa anche riunioni dei capi dicastero, consulta anche all’interno della Curia i responsabili ed usa il C9 per proporre anche altri temi: per esempio, fin dall’inizio aveva parlato del Sinodo con il Consiglio”. “Non c’è di per sé una scadenza”, ha chiosato Lombardi: “Anche qualora terminasse la consultazione del C9 per la riforma della Curia, non per questo terminerebbe il Consiglio di cardinali”.

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