(DIRE-SIR) – Nella visione di Biden e Obama sono tre gli elementi salienti: da un lato, come gia detto, il ruolo strategico delle scelte politiche. Sono le Istituzioni che devono dare l’avvio, la direzione, il supporto, gli investimenti. Secondo Aspetto chiave: “Cari medici, vi chiediamo una profonda collaborazione multidisciplinare. Le differenti professioni e responsabilità devono dialogare tra loro, mettendo via le abituali diffidenze. Tutti, dai virologi ai genetisti, dagli statistici ai bioingegneri, devono sentirsi parte della stessa squadra”. Il ruolo delle tecnologie, dei big data e della condivisione della ricerca, è il terzo tassello chiave della Moonshot Initiative, che la Casa Bianca ha gia finanziato per oltre 1miliardo di dollari: “Abbiamo bisogno che tutti i dati, quelli dei trial e quelli della genomica, siano disponibili, interattivi, trasparenti, ricercabili: è questa la chiave per realizzare una reale medicina personalizzata e per mettere i clinici, i ricercatori e gli scienziati nelle migliori condizioni per affrontare la lotta al tumore su scala mondiale”. Poco più di quaranta minuti di intervento, parole che possono lasciare un segno: non promesse, ma la forte chiamata all’unità di spiriti e intenti per la battaglia comune. Perfettamente fedele al coraggioso e tradizionale spirito americano. La platea dell’Asco ha applaudito in piedi, una visione importante, capace di imprimere di sicuro uno slancio deciso a tutta l’oncologia. Avrà la forza di spingere anche l’approccio italiano alle cure oncologiche? Purtroppo in Italia non abbiamo ancora la cartella elettronica unica, leggibile e condivisa: Il paziente che da Salerno si trasferisce a Milano deve rifare tutte le analisi e tutti gli esami, visto che i sistemi tecnologici non dialogano tra loro. Forse una Moonshot Initiative – con la sua visionaria e coraggiosa ipotesi di dare “l’assalto al cielo” – è necessaria anche nella Penisola. (www.dire.it)