Vescovi Calabria: “La ‘ndrangheta è l’antievangelo”

“Là dove la piovra della criminalità organizzata attecchisce e miete ancora vittime, la Chiesa non si limita a far eco, ma dichiara di possedere l’antidoto al veleno mafioso, convinta che contro ogni mafia non basti denunciare, prevenire, punire, ma occorra annunciare da capo il Vangelo della misericordia, della pace e della conversione, in uno sforzo corale di nuova evangelizzazione”. Lo scrive monsignor Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza episcopale calabra e arcivescovo metropolita di Catanzaro–Squillace, nella presentazione del volume “La ‘ndrangheta è l’antievangelo” (Tau Editrice), uscito in questi giorni. Il testo, una sorta di richiamo a tutti i documenti e pronunciamenti delle Chiese calabresi in materia di contrasto alla criminalità organizzata, è stato voluto dalla Cec ed è curato da don Filippo Curatola, direttore spirituale nel seminario di Reggio Calabria, già direttore di “Avvenire di Calabria”, don Enzo Gabrieli, direttore dell’ufficio Comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Cosenza–Bisignano e di “Parola di Vita” e don Giovanni Scarpino, direttore regionale dell’ufficio Comunicazioni sociali e cultura della Cec. I curatori del volume rendono ragione dell’impegno dei presuli calabresi a partire dalla Lettera pastorale per la Quaresima del 1916, fino al Direttorio “Per una nuova evangelizzazione della pietà popolare” del 2015, passando per “Eucarestia e ricostruzione morale della società” per la Quaresima 1947 al documento “L’Episcopato calabro contro la mafia, disonorante piaga della società”, del 1975, e altri documenti.

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