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Migrazioni: Caritas Europa, “Ue si sforza solo di tenere lontani i profughi”. Servono azioni per pace e sviluppo

(Bruxelles) “L’Ue sta intensificando gli sforzi per mantenere i migranti e i rifugiati ad ogni costo fuori” da i propri confini, “minacciando i Paesi di origine o di transito di ridurre gli aiuti allo sviluppo o ritirare accordi commerciali se non collaborano ai rimpatri”. La denuncia arriva da Bob van Dillen, esperto di Caritas Europa, che in un contributo pubblicato su caritas.eu espone le debolezze del “Migration Partnership Framework”, agenda Ue sulla migrazione presentata il 7 giugno. La combinazione di “incentivi positivi e negativi” che toglie fondi ai programmi di sviluppo strutturale “a lungo termine danneggerà solo le persone che l’Ue dovrebbe proteggere”. L’Ue insiste che sia un modo per “proteggere i diritti umani e occuparsi delle cause della migrazione irregolare” ma il problema è la “migrazione insicura”, da combattere alzando “le sanzioni contro i trafficanti” o creando vie legali d’ingresso, della “migrazione forzata” con efficaci politiche estere e di sicurezza, ma non con fondi destinati a regimi che si macchiano di violazioni dei diritti umani e costringono le persone a fuggire, sostiene van Dillen. La politica del “non nel mio cortile non contribuisce a salvare vite, ma rende solo meno visibili le morti”. La strada è “raddoppiare gli sforzi per porre fine alle guerre, smettere di vendere armi, investire nel migliorare le condizioni di vita delle persone”: non “proteggere i confini ma le persone”.

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