Scuola: valutazione dirigenti, Miur: obiettivi, premialità, sanzioni

(DIRE-SIR) – Entra in vigore dal prossimo anno “uno dei punti cardine della riforma della scuola”: la valutazione dei dirigenti scolastici, i cui dettagli sono stati illustrati questa mattina nella sede del Miur dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. La valutazione dei dirigenti prevede uno stanziamento di circa 150 milioni di euro, dal Fondo unico nazionale (Fun), per la prossima stagione scolastica. Fondi che – a differenza degli anni passati – non verranno distribuiti a pioggia ma con un sistema di premialità (e sanzioni) stabiliti in base a precisi criteri e obiettivi da raggiungere. A fissare gli obiettivi sarà l’Ufficio scolastico regionale che, attraverso un contratto triennale a cui è sottoposto il dirigente, indica quali sono quelli da raggiungere annualmente in base alle esigenze della scuola, degli studenti e del territorio. A valutare l’operato del dirigente scolastico sarà una commissione appositamente incaricata. Quest’ultima stabilirà le tipologie di premialità in base a 3 livelli: ”il pieno”, ”l’avanzato” e ”il buon raggiungimento” degli obiettivi. Per il primo caso è riconosciuta una maggiorazione del compenso compresa tra il 10 e 30% rispetto al trattamento di risultato riconosciuto al livello ”avanzato”; per il secondo livello è riconosciuta invece una maggiorazione del 5% rispetto a quella riconosciuta al livello ”buono”. Infine – poiché come sottolinea il ministro: “non esiste valutazione se non c’è premialità e quindi anche sanzione” – per il dirigente che non raggiunge gli obiettivi si prospettano due possibilita”: “o cambia scuola, o cambia mestiere”. Nel primo caso, è prevista una ricollocazione in un altro istituto, che può essere dovuta a varie motivazioni: incompatibilità con l’ambiente del precedente istituto o altri fattori, “in alcuni casi ”normali”, per quanto non auspicabili” per cui il dirigente non è stato messo nelle condizioni di raggiungere gli obiettivi. Nel secondo caso, sarà l’Ufficio scolastico regionale a trovare un’altra mansione al dirigente scolastico. “Questo provvedimento- ha sottolineato Giannini- si è reso possibile, dopo anni di valutazioni verticali e a pioggia, dalla modifica del quadro normativo. Tutto ciò richiede uno sforzo economico importante ma è un’occasione per dimostrare che le leggi valgono per come sono applicate. Grazie alla valutazione saremo in grado finalmente di capire dove, come e cosa si può cambiare”.

(www.dire.it)

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