È stata dedicata al futuro delle Casse privatizzate la I Conferenza nazionale della previdenza notarile svoltasi ieri a Roma per volontà dell’Associazione italiana Notai cattolici (Ainc) in collaborazione con l’Universitas Mercatorum e la Cassa Nazionale del Notariato. “La questione – ha affermato il presidente dell’Ainc, Roberto Dante Cogliandro – assume oggi grande rilievo per la trasformazione che sta vivendo da tempo la nostra professione che ci vede sempre più nella veste di professionisti al servizio dei cittadini e della crescita della società”. Per il presidente, “dobbiamo essere capaci di affrontare le nuove sfide in campo civile, patrimoniale e fiscale che si pongono di fronte a noi e per questo motivo un confronto aperto nella categoria e con i rappresentanti delle istituzioni era urgente e necessario”. All’evento erano presenti numerosi rappresentanti istituzionali ed esperti della materia, tra cui il presidente della Cassa nazionale del notariato, Mario Mistretta, il presidente della commissione Lavoro e previdenza del Senato, Maurizio Sacconi, e il suo omologo alla Camera, Cesare Damiano. Intervenuti anche i vertici di tutte le associazioni di categorie. “Abbiamo ribadito il punto sull’autonomia delle Casse privatizzate, gestionale, organizzativa e contabile”, afferma Andrea Dello Russo, vicepresidente dell’Ainc e delegato nell’assemblea dei rappresentanti della Cassa Nazionale del Notariato, che sottolinea come “detti Enti restano da un lato fuori dalla spendig review prevista per la Pubblica Amministrazione e dall’altro sono liberi di decidere i loro investimenti secondo gli interessi degli iscritti e pertanto non possono essere obbligate a investire nel Fondo Atlante o in altri Fondi istituiti per il salvataggio di alcune banche”. “Dai dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate e dall’Omi – conclude la nota – i redditi dei notai sono quelli che hanno registrato il calo più elevato, appesantiti dalla crisi del settore immobiliare che ha fatto crollare il numero delle compravendite”.