Consulta antiusura: mons. D’Urso nuovo presidente. Nel 2015 interventi per 18 milioni di euro

Il nuovo presidente della Consulta nazionale antiusura, intitolata a Giovanni Paolo II, è mons. Alberto D’Urso. È stato eletto ieri sera all’unanimità dall’assemblea delle fondazioni antiusura. Succede a padre Massimo Rastrelli che ha ricoperto la carica di presidente per vent’anni, sin dalla sua costituzione. Nel Consiglio direttivo figurano: Ruggero Ricco, Luciano Gualzetti, mons. Enrico Feroci, Luigi Coppola. L’assemblea ha inoltre ha approvato il Rendiconto annuale 2015 e il preventivo 2016. “Nuove sfide nella continuità”, titola il Rendiconto sociale, a cui far fronte, “ancorati a quei valori di fede, volontà, perseveranza, competenza, unione, fiducia nel prossimo, coraggio e coerenza”. Valori cui le 28 fondazioni antiusura operanti in Italia si sono ispirate “nonostante il contesto nazionale caratterizzato da un intreccio di profonda crisi politica, economica e sociale, che ha determinato l’affermarsi di un clima di insicurezza, di profondo disagio e di uno stato d’animo che apre ampi spazi al timore per il futuro, terreno per alcuni di cinico approfittamento”. L’ultimo “Rapporto sull’Italia” evidenzia che 8 italiani su 10 (l’81,8%) ritiene che la situazione economica del Paese sia peggiorata nell’ultimo anno e più della metà è convinta che continuerà a peggiorare nel prossimo futuro. “In questo difficile contesto le fondazioni antiusura nel 2015 hanno realizzato 9.210 ascolti di persone e famiglie sovrindebitate, a rischio o vittime d’usura, e le 903 pratiche garantite con fondi statali” pari a 18 milioni di euro.

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