Bioetica: Scienza & Vita, sì a cure “adeguate”. No eutanasia e accanimento terapeutico. Serve confronto pubblico

No ad ogni “intervento (medico e non) eutanasico” messo in atto “con la diretta intenzione di procurare anticipatamente la morte del paziente gravemente malato o terminale o insofferente della sua condizione”. Al tempo stesso, no ad ogni “intervento medico” che si configuri come “accanimento terapeutico”, ovvero che, “in base a precisi ed individuati criteri di proporzionalità terapeutica, risulti clinicamente inappropriato”. E’ la posizione di Scienza & Vita che nel documento presentato oggi alla Camera dei deputati sostiene un approccio in cui “la valutazione di appropriatezza clinica”, a carico del medico curante, “si componga con la valutazione da parte del paziente della propria condizione personale attuale” per giungere a comuni decisioni “eticamente adeguate” di terapia o cura, “realmente rispondenti al miglior bene del paziente, inteso nella sua integralità. L’insieme di questi elementi dà significato compiuto al concetto di pianificazione terapeutica condivisa”. Consapevole della delicatezza della questione, Scienza & Vita si impegna a “dare il suo contributo alla comunità”, facendosi promotrice di “occasioni di dialogo e confronto” con la duplice finalità di poter favorire decisioni operative “condivise” e “diffondere nella società civile, attraverso un’adeguata informazione, una maggiore consapevolezza delle problematiche tecniche e valoriali in gioco”.

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