Pedofilia: don Di Noto (Meter), “è emergenza criminale” ma “se non si tratta di neonati italiani non se ne parla”

“Mi occupo di bambini violentati, ed ancora una volta devo constatare come nessuno si sollevi per il fatto che dei neonati vengano violati, abusati, torturati sessualmente”. Lo afferma don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell’associazione Meter onlus, in una “Lettera aperta a genitori e giornalisti di buona volontà” in cui denuncia come gli abusi perpetrati su neonati e bambini non italiani non rovino spazio sulla stampa.”Questo non dovrebbe solo indignarci”, eppure, “nessuna reazione”. “Potrebbe accadere . sostiene don Di Noto – di individuare chi ha diffuso questo materiale, e già sarebbe un qualche cosa: i pedofili online si nutrono di questo eccellente materiale, sempre di più. Potremmo rielaborare un sistema più efficace per la individuazione delle vittime, e questo stenta a partire per la lentezza della collaborazione internazionale”. “La pedofilia (anche online) è un crimine – prosegue la lettera -, ma non tutti la pensano così: sottovalutano il problema e non considerano questo tragico fenomeno come emergenza. Anzi, io direi di più: non lo considerano una cancrena della società iper-sessualizzata, nella quale il mercato del sesso pretende di rendere tutto normale nella strisciante e subdola ‘naturalizzazione’ dell’orientamento pedofilo (da accettare senza se e senza ma)”. “Se non capisci questo, se non urli questo, se non dai voce a chi soffre”, il monito del sacerdote, “sei complice anche tu. Già, dovevo capire se erano neonati italiani. Che stupido che sono. Gli chiederò se hanno voglia di telefonare ai numerose linee telefoniche di aiuto per bambini. Già, lo chiederò ai neonati”. Dal 2014 al 2015 Meter ha denunciato ben 8.745 foto e 4.199 video di bambini da 0 (zero) a 3 anni. “Ditemi se questa non è una emergenza criminale – conclude -. Meter fu la prima a denunciare l’infantofilia. Mi dispiace solo che non parlano italiano, ‘sti bambini”.

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