No ad “una soluzione militare al problema”. “È nostra convinzione che una pace duratura possa essere stabilita attraverso la giustizia, che si basa sul diritto all’autodeterminazione del popolo dell’Artsakh”. Lo dice a proposito della tensioni in Nagorno-Karabakh, Karekin II, Supremo Patriarca e Catholicos di tutti gli Armeni, in una intervista al Sir rilasciata in occasione del viaggio di papa Francesco in Armenia. “Fin dai primi giorni del conflitto – dice il Catholicos -, attraverso la mediazione del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, sono stati organizzati incontri tra i leader religiosi dell’Armenia e dell’Azerbaijan, che continuano tuttora. Importanti dichiarazioni sono state esposte in questi incontri, sottolineando che il conflitto non ha motivazioni religiose e che le controparti sono state chiamate a risolvere la questione pacificamente”. Ed aggiunge: “Siamo profondamente preoccupati per la situazione attuale. Mentre è in atto un cessate-il-fuoco, i giovani che difendono i confini della loro patria, nonché la popolazione civile, muoiono a causa delle azioni militari provocatorie e del fuoco dei cecchini, e molti insediamenti civili sono presi di mira dai bombardamenti e vengono distrutti. È nostro desiderio stabilire la pace nella regione il più presto possibile in modo da non avere più madri e vedove in lutto e bambini orfani, e che tutti possano vivere una vita sicura, pacifica e felice”.