Caritas Europa: “Ogni migrante ha diritto a richiedere d’asilo. No a espulsioni basate su nazionalità”

“Sì” all’esame individuale della richiesta di asilo. “No” al concetto di “Paese di origine sicuro”. La possibilità di richiedere asilo politico nell’Ue, sulla base della Convenzione di Ginevra del 1951 va considerato come un diritto individuale basato sulla storia personale di chi fugge e non sulla nazionalità di appartenenza. Lo ribadisce oggi Caritas Europa, contestando la tendenza in atto oggi in Europa di respingere e non concedere la protezione umanitaria o lo status di rifugiato ai migranti che provengono dai Paesi dell’Africa sub-sahariana, considerati “sicuri” solo perché figurano in quella lista. “In molti casi – spiega Shannon Pfohman, capo delle politiche e della azioni di advocacy a Caritas Europa -, i migranti non vengono informati sulle varie possibilità di protezione umanitaria e le autorità nazionali, le agenzie europee in loco, non concedono nei fatti l’opportunità di chiedere asilo”. Caritas si dice “preoccupata per questo approccio che si traduce in rimpatri ed espulsioni solo in base alla nazionalità di origine”. Il 27 giugno, i membri del Comitato per le libertà civili del Parlamento Ue voteranno un report sulla proposta della Commissione Ue di emendamenti alle direttive in quest’ambito. “Chiediamo a tutti i membri del Parlamento – afferma Pfohman – di rispettare i valori di fondo dell’Ue e difendere la dignità di ciascuno e i diritti umani. Nel nostro documento ufficiale spieghiamo che il concetto di ‘paese di origine sicuro’ non rispetta la Convenzione europea sul rifugiato”.

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