Brexit: Unione dei federalisti, “vittoria di populisti e nazionalisti. Ora rilanciare l’integrazione Ue”

(Bruxelles) “Nel Regno Unito, come in molti altri Paesi d’Europa, l’Ue non riesce a conquistare i cuori e le menti dei cittadini europei con soluzioni chiare ai loro problemi e un progetto convincente per un futuro migliore per l’Europa”. Così commenta l’Unione dei federalisti europei (Ufe), movimento politico sovranazionale nato nel 1946, “rammaricata” per l’esito del referendum britannico. Mentre “populisti e nazionalisti di tutta Europa si rallegrano” per questa decisione che “ha il potenziale di scatenare forze di disgregazione che potrebbero compromettere l’intera costruzione europea”, occorre “una reazione politica forte” che convinca i cittadini del fatto che “l’Ue è in grado di fornire soluzioni ai loro problemi”. I Federalisti auspicano che “i negoziati del Brexit siano completati prima delle prossime elezioni europee” nel 2019 e che “gli accordi con la Gran Bretagna riflettano la sua scelta di lasciare l’Ue e tutto ciò che essa rappresenta”. Allo stesso tempo sono necessarie “iniziative per rilanciare una più profonda integrazione europea” in temi chiave come “l’unione monetaria, i rifugiati, la sicurezza interna ed estera”, fino ai necessari cambiamenti nei trattati europei. “La Francia e la Germania” insieme al Parlamento europeo “hanno una responsabilità particolare” in tutto ciò, scrivono i Federalisti, che chiedono “un’Europa federale, unico modo per preservare i risultati europei e garantire un futuro di unità, stabilità e prosperità per il continente”.

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