Droga: a S. Patrignano 468 ingressi nel 2015. In un anno +20%

(DIRE-SIR) – I numeri sugli ingressi nella comunità di San Patrignano di Coriano, in provincia di Rimini, nel 2015 “sono preoccupanti”. Questo il lapidario giudizio del coordinatore del Comitato sociale della comunità Antonio Tinelli, che in conferenza stampa a Bologna spiega che “l’anno scorso ci sono stati 468 ingressi, con un aumento del 20% rispetto al 2014, e quest’anno, stando ai numeri dei primi mesi, prevediamo un ulteriore 20% in più di ingressi”. Nel dettaglio, i nuovi arrivati sono 391 ragazzi (età media 29 anni) e 77 ragazze (qui la media si aggira sui 26 anni), di cui 30 minorenni. Anche quest’ultimo dato, chiosa Tinelli, “è negativo, perché i minori entrati nel 2015 sono il 50% in più rispetto al 2014”. Gli stranieri sono 35, di cui 18 extracomunitari, e provengono da tutti i continenti, esclusa l’Oceania. Praticamente tutti sono in comunità per curare la tossicodipendenza: solo sette si trovano lì per problemi di gioco d’azzardo, anche se, puntualizza Tinelli, “sono comunque il doppio rispetto al 2014, e aumentano costantemente”, mentre gli alcolisti sono appena due. Altro dato significativo è quello dei tossicodipendenti di seconda generazione: oltre il 27% dei ragazzi entrati in comunità nel 2015 ha uno (130 ragazzi) o entrambi (30 ragazzi) i genitori con qualche dipendenza, principalmente alcol o eroina. Nel 24% dei casi (111 ragazzi) si tratta del padre), e nel 9% (44 ragazzi) della madre. Tra le droghe, la più utilizzata è la cocaina, usata da 395 persone, oltre l’86% del totale. Segue l’hashish all’84% (385 persone), mentre il 58% ha fatto uso di ecstasy (265) o eroina (267). Proprio quest’ultima droga, fa sapere Tinelli, “sta riprendendo piede in questi ultimi anni, anche se il 42% dei nostri nuovi entrati non l’ha mai usata”. Tra le altre sostanze particolarmente utilizzate, spiccano le anfetamine (40%), gli allucinogeni (38%) e la ketamina (33%). Quella da eroina rappresenta comunque la dipendenza primaria per il 40% dei neo-entrati a San Patrignano, che sono per il 92% poliassuntori, vale a dire che hanno fatto uso di più di uno stupefacente. Appena 37, invece, quelli che hanno provato solo una sostanza: per 24 di loro si tratta della cocaina, per 10 dell”hashish e per tre dell’eroina. Tra le dipendenze primarie, dietro l’eroina si piazza, con il 33%, la cocaina, seguita dall’hashish con il 6%. Rilevante anche la percentuale di ragazzi per cui alla tossicodipendenza si affiancano problemi di alcolismo (36%) e di ”binge drinking”, vale a dire il consumo di grandi quantità di alcolici in poco tempo per ubriacarsi in fretta (34%). Tra i 468 entrati in comunità nel 2015, il 58% non ha mai fatto uso di droghe per via iniettiva, anche se il 40% dei consumatori di cocaina arriva a farne uso proprio iniettandosela. Molto simili anche le storie delle dipendenze dei ragazzi: tutti hanno iniziato a fare uso di droga intorno ai 14-15 anni, di solito fumando hashish, per poi passare alle droghe sintetiche verso i 16-17 anni, e alla cocaina e all’eroina arrivati a 18 anni. Solo verso i 21 anni, invece, si inizia a fare uso di droga iniettandosela. Proprio per diffondere la cultura della prevenzione, sabato e domenica la comunità organizza, in contemporanea con la Giornata mondiale della lotta alla droga, circa 110 banchetti nelle piazze di tutta Italia, per fare opera di sensibilizzazione, sintetizzata dallo slogan “Fermiamoli prima”, e per raccogliere fondi distribuendo confezioni di biscotti prodotti proprio dal forno di San Patrignano. L’offerta è libera, ma per i biscotti serve una donazione minima di nove euro. (www.dire.it)

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