Diocesi: Rimini, Zamagni (economista), al “lavoro che non c’è” bisogna rispondere con “azioni tese a creare occupazione”

Al “lavoro che non c’è” bisogna rispondere con “azioni tese a creare occupazione piuttosto che a redistribuirla perché con questa seconda modalità ce ne sarebbe meno per tutti”. L’economista Stefano Zamagni, dal palco del convegno “Il lavoro che non c’è” promosso questo pomeriggio dall’Ufficio Pastorale diocesano di Rimini per mettere allo stesso tavolo imprese profit e no profit e lavoratori, dà la sua lettura degli scenari attuali e futuri, sottolineando il contributo del mondo cattolico al problema della disoccupazione crescente, che a Rimini ha visto soprattutto nel Fondo per il lavoro, promosso dalla diocesi e gestito dalla Caritas locale, un’espressione concreta. “Sono finiti i tempi in cui il lavoro era una sorta di miniera in cui calarsi e trovare un’occupazione – spiega il professore -. Oggi l’impiego non va trovato, va creato, e va in questa direzione il Fondo per il Lavoro. Il mondo cattolico riminese – aggiunge, facendo riferimento anche ad altre realtà della diocesi impegnate nel trovare soluzioni all’emergenza: dalle Acli al progetto Policoro – ha capito che, anziché piangere e stracciarsi le vesti, è giunto il momento di cercare nuove forme di cooperazione, mettendo in relazione la società civile non profit, le imprese for profit e l’attenzione della Chiesa”. Un’esperienza di “sussidiarietà circolare” che secondo Zamagni ha dato ottimi risultati ed è divenuta un modello su cui anche Bologna si sta muovendo”.

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