Disabilità: Unitalsi Roma, “Raggi inserisca nelle priorità l’attenzione alle persone disabili, in particolare ai bambini”

C’è “un vero e proprio popolo degli invisibili che vivono nella Capitale”. Per questo l’Unitalsi Roma lancia “un appello al neo sindaco Virginia Raggi affinché possa inserire nelle priorità della Capitale l’attenzione alle persone con disabilità e in particolare ai bambini”. “Il 67% delle famiglie romane con bambini disabili – si legge in una nota – dichiara di avere le maggiori difficoltà con le barriere architettoniche che sono una grave piaga della Capitale dove le strade sono inadeguate, come altrettanto inadeguato è il trasporto pubblico” mentre “nei parchi pubblici non esiste nessun gioco accessibile ad un bambino disabile o strutture dedicate”. Inoltre “nei grandi centri commerciali non esistono aree attrezzate o baby parking per bambini disabili, spesso anche nelle grandi multisala cinematografiche”. Dai dati raccolti dallo sportello “Roma per tutti” coinvolgendo un campione di 1500 famiglie con bambini disabili, emerge che “il 40% delle famiglie preferisce non fare uscire il proprio figlio disabile e frequenta solo ambienti familiari. Mentre il 20% affronta le barriere architettoniche e la mancanza di servizi”. A questi, si aggiungono altri problemi: “il 20% dichiara di avere grandi difficoltà nell’inserimento scolastico dei bambini, il 35% denuncia di avere problemi nell’ambito più strettamente sanitario dove l’accesso alle cure migliori sembra un percorso difficile per le lungaggini del sistema”. In più, nel 78% dei casi, i nuclei familiari interessati sono monoreddito. E “così come i bambini – prosegue la nota – anche le persone anziane che vivono sole e le persone senza fissa dimora hanno difficoltà a sopravvivere nella nostra città”. “Sappiamo bene – spiega Emanuele Trancalini, presidente di Unitalsi Roma – che il neo sindaco Raggi dovrà affrontare le grandi emergenze che affliggono questa città, ma siamo convinti che l’attenzione alle persone con disabilità sia un segno di grande civiltà soprattutto nella Capitale dove manca il delegato alla disabilità da anni”.

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