Diocesi: mons. Oliva (Locri), con Casa San Luigi si inaugura “opera-segno in questo anno della misericordia”

“Oggi è una giornata molto importante perché vediamo inaugurare un’opera – segno in questo anno giubilare della misericordia”. Lo ha detto monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri, in occasione dell’inaugurazione di Casa San Luigi, una struttura di accoglienza realizzata in un’ala del seminario ristrutturata grazie al sostegno della Caritas diocesana e della Casa circondariale locale. “Ci siamo posti questa domanda: cosa possiamo lasciare come ricordo vivente di misericordia in questo Giubileo? – si è chiesto mons. Oliva. Quali segni completi possiamo compiere per risvegliare la nostra coscienza e lasciare un senso di meraviglia?”. Il presule ha spiegato che “abbiamo messo a disposizione alcune aule del seminario per le esigenze del territorio”. Quella inaugurata oggi, alla presenza di mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, è la prima di “quattro opere segno”. La Casa San Luigi è “destinata all’accoglienza di alcune persone che vivono situazioni particolari, quali i familiari dei pazienti che sono ricoverati in ospedale o dei detenuti del nostro carcere qui vicino, nonché i detenuti che, una volta espiata la pena, non sanno dove andare”. Ma a Casa San Luigi c’è spazio occasionalmente anche per senza fissa dimora e immigrati del territorio. A questa si aggiunge – prosegue mons. Oliva – “la Casa del pellegrino che verrà inaugurata a Riace, la Casa Santa Chiara destinata alle ragazze madri e una quarta struttura adattata ad Africo per l’accoglienza dei migranti”. Sono “quattro opere segno che vogliamo rimangano come testimonianza di questo anno. Sono solo una piccola cosa rispetto ai bisogni del nostro territorio, ma è una piccola goccia che fa crescere il mare”. Casa San Luigi può ospitare fino a venti persone.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy