Diocesi: mons. Nosiglia (Torino), “essere corresponsabili per una autentica fraternità”

“Non basta, per una autentica fraternità, la prospettiva di una compassione lamentosa e sostanzialmente indifferente, così come non basta l’assistenzialismo vecchia maniera, il moralismo del ‘dobbiamo volerci bene’. Essere, sentirsi corresponsabili è un’altra cosa”. È quanto scrive l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, in “Mio fratello abita qui”, la lettera alla città che ha presentato questa mattina al Circolo della Stampa del capoluogo piemontese in prossimità della festa patronale di san Giovanni Battista. Partendo da “una domanda inquietante di Dio” – “Dov’è Abele, tuo fratello?” – e dalla “risposta elusiva” di Caino – “Sono forse io il custode di mio fratello?” – l’arcivescovo, evidenzia che “la fraternità, da principio della vita buona, diventa principio del bene comune di una Città, di questa nostra Città”. “Se la solidarietà – aggiunge – è il principio secondo il quale i diversi sono fatti uguali, la fraternità si pone come principio che riconosce le diversità tra gli eguali”. Per mons. Nosiglia, “la città fraterna non è ‘facile’ né da pensare né da vivere concretamente”. “Esige una rivoluzione nella nostra mentalità, in ogni campo”, prosegue, anche perché “non si tratta solo di stabilire e far crescere la ‘gratuità’ nelle relazioni fra le persone e i gruppi sociali ma di riconoscere che ogni persona è uguale nella dignità; e questo riconoscimento non è un fatto privato ma è invece la categoria fondamentale della vita pubblica”. Parlando di fraternità, l’arcivescovo non può non ricordare come questo tema fu posto al centro della riflessione pastorale del cardinale Michele Pellegrino, nella lettera “Camminare insieme. Povertà, libertà, fraternità” del 1971: ieri Torino “soffriva le contraddizioni di una crescita impetuosa e disordinata, mentre oggi viviamo tempi di recessione economica e di ‘fatica’ culturale generati, indirettamente, proprio da quei ‘fattori di progresso’ che hanno segnato i cambiamenti”.

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