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Brexit: “Lettera Aperta” delle Chiese europee (Cec), “abbiamo bisogno di re-immaginare l’Europa”

“Il dilemma tra la sovranità e l’interdipendenza, molto probabilmente, continuerà ad essere discusso in Europa per molto tempo”. Nonostante i traguardi raggiunti dall’Europa, l’Ue per molte persone “è diventata un’istituzione meccanicistica e tecnocratica, un progetto di burocrati, sempre più lontana dalle preoccupazioni dei cittadini. Qualcosa d’impenetrabile, d’ingombrante e di costoso. Il sostegno popolare all’Ue è in declino e ciò è aggravato dal fatto che, in numerose occasioni, i leader nazionali attribuiscono all’Ue la responsabilità per ciò che non funziona”. È quanto viene sottolineato nella “Lettera Aperta” che la Conferenza delle Chiese Europee (Cec) invia alle sue comunità e organizzazioni – alla vigilia del Referendum nel Regno Unito del 23 giugno (Brexit) – per avviare “una discussione sul futuro dell’Europa e sul ruolo delle Chiese in questo processo”. Di fronte alla situazione attuale, scrivono le Chiese, “abbiamo bisogno di re-immaginare l’Europa come un insieme e riaffermare i valori che sono stati al cuore del suo progetto storico ed hanno realizzato nei 60 anni della sua storia i suoi successivi sviluppi”. Sono molte le domande che oggi attendono una risposta: “Quali valori oggi dovrebbero essere al cuore dell’identità europea? Come gestire le tensioni che esistono tra il desiderio di sovranità da una parte e cooperazione europea e diversità culturali dall’altra? Cosa significa futuro dell’Europa ed futuro del continente come insieme?”. La Cec lancia così da oggi un processo di consultazione tra le Chiese membro che condurrà all’Assemblea generale del 2018. Le reazioni al documento – che sarà tradotto in varie lingue – dovranno essere inviate entro dicembre di quest’anno e contribuiranno alla preparazione dell’assemblea.

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