Primo anniversario “Laudato si'”: la scienziata De Sanctis, “clima peggiora ma EnclicIica ci scuote”

“Un uso consapevole della tecnologia, un ritorno alla centralità dell’uomo nel suo ambiente ed uno sviluppo scientifico finalizzato al benessere sociale”: sono queste, secondo la scienziata Maria Cristina de Sanctis, ricercatrice all’Istituto di astrofisica e planetologia spaziali dell’Inaf, i messaggi di fondo dell’enciclica “Laudato si'”, ad un anno dalla sua presentazione il 18 giugno 2015. Ne ha parlato questa sera a Roma nella basilica di Santa Maria in Montesanto a Piazza del Popolo, in occasione della presentazione della raccolta di testi del patriarca Bartolomeo I “Grazia cosmica, umile preghiera” (Libreria editrice fiorentina), in un incontro promosso dal Pontificio Consiglio Giustizia e pace e moderato dal rettore della chiesa don Walter Insero. Il mondo scientifico, ha spiegato de Sanctis, “è notoriamente laico e razionale e non apprezza ‘ingerenze’ su tematiche che ritiene esclusivamente proprie come l’ecologia, l’ambiente e la tecnologia”. Al contrario, ha sottolineato, in questa occasione “ha molto apprezzato un documento teologico come questo, che tocca argomenti molto importanti e pone l’enfasi sugli aspetti morali ed etici dello sfruttamento delle risorse naturali e del rispetto per l’ambiente”. Secondo de Sanctis i cambiamenti climatici hanno effetti “drammatici” e “inequivocabili” e “non sembra ci sia una inversione di tendenza, anzi i dati ci indicano un peggioramento”: “i governi e gli organismi internazionali sono consci delle condizioni del pianeta – ha affermato – ma non sembra ci sia una volontà reale nel porre fine al degrado ambientale e sociale. Gli interessi economici sono enormi, coinvolgendo l’economia e la politica di interi Paesi”. In questo senso, ha detto, “l’enciclica cerca di dialogare con la scienza per una radicale correzione dell’orientamento generale dell’opinione pubblica, per scuotere dall’indifferenza, dall’ignoranza e dall’inerzia”.

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