Mattarella al Centro Astalli: “Italia ed Europa scelgano l’accoglienza”

“Di fronte al fenomeno migratorio vi sono due scelte: una è far finta che non esista, illudendosi che per fermarlo basti qualche barriera ai confini tra gli Stati, senza rendersi conto che è un fenomeno epocale. L’altra è affrontarlo e governarlo con senso di responsabilità, con politiche serie e concrete che garantiscano sicurezza. Occorre una scelta e la scelta che abbiamo fatto sempre è la seconda. Occorre che la faccia anche l’Europa”. Lo ha detto stamattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha celebrato la Giornata mondiale del rifugiato insieme ai rifugiati del centro di accoglienza San Saba del Centro Astalli, in occasione dei 35 anni di attività dell’organismo dei gesuiti. Nella struttura di via San Saba,  il primo centro di accoglienza aperto a Roma dal Centro Astalli, sono ospitati 30 uomini in convenzione con il Sistema di protezione per richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar). Ad attenderlo c’erano circa 200 rifugiati assistiti nei diversi servizi del Centro Astalli, accompagnati dagli operatori. Pochi anni dopo l’apertura della mensa di via degli Astalli, nel 1989 si è iniziato proprio da qui a dare ospitalità ai primi rifugiati. Padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, ha presentato al presidente Mattarella una famiglia del Burkina Faso, un giovane rifugiato somalo e una giovane donna afghana. La giornata si è conclusa nel cortile esterno quando il capo dello Stato ha ascoltato tre testimonianze di rifugiati: Felix del Burkina Faso, Parvin dell’Afghanistan e Aweis, rifugiato somalo, arrivato in Italia dopo aver subito le minacce di Al Shabaab e aver affrontato un lungo viaggio di cui ancora oggi ha un ricordo indelebile e doloroso.
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