Diocesi: Torino, l’arcivescovo ha aperto la Porta Santa del Santuario della Consolata

Da quest’oggi una nuova Porta Santa a Torino. È quella del Santuario della Consolata, aperta questa mattina dall’arcivescovo Cesare Nosiglia. Durante l’omelia per festeggiare la Madonna della Consolata, mons. Nosiglia ha sottolineato che “la fede e l’amore di Dio, se riempiono il cuore, lo aprono anche all’amore verso gli altri, fino a farsi carico di quella prossimità che promuove un concreto sostegno verso chi sappiamo nel bisogno. Ciò significa pure inserire il proprio agire in quell’orizzonte del bene per tutti, che è anche il bene di ciascuno. La crisi – ha continuato – può diventare pertanto un’opportunità, se aiuta le nostre famiglie e comunità ad interrogarsi seriamente sul proprio stile di vita, sull’uso dei soldi e delle proprie risorse economiche, sul vivere ogni giorno con sobrietà, sul senso del limite, sull’apertura alla prossimità”.
Nosiglia ha ricordato che “l’attaccamento smodato ai soldi e ai beni materiali genera individualismo, egoismo e chiusura del cuore alle necessità degli altri, ricerca del proprio tornaconto a scapito anche dei doveri di giustizia e solidarietà”, mentre “l’amore esige che siano i bisogni del prossimo a regolare l’impegno umano e anche finanziario, non le concrete possibilità calcolate a partire da quello che è nostro e di cui disponiamo per noi stessi”. E sempre su questa linea si colloca la “Lettera alla città” scritta in occasione della festa del patrono San Giovanni che si celebra il 29 giugno, dal titolo “Mio fratello abita qui” e che mons. Nosiglia presenterà domani alla stampa alle 12 al Circolo della Stampa. È indirizzata non solo ai cattolici e ai non credenti, ma a tutti gli abitanti della città. Anche per questo è stata scelta, per la presentazione, una sede “laica” come il Circolo della Stampa.

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