Diocesi: Sinodo Bolzano-Bressanone, una Chiesa pronta ad accogliere

Negli atti del Sinodo della diocesi di Bolzano-Bressanone, presentati questa mattina a Bolzano, viene delineato con chiarezza il volto di una Chiesa pronta ad accogliere. Il Sinodo, nell’affermare l’importanza di tutelare “i poveri e i deboli, in modo particolare quando l’opinione pubblica si mostra loro ostile”, impegna la Chiesa locale nel vivere e promuovere “una cultura dell’accoglienza, sensibilizzando la popolazione in questo senso, per un confronto critico con l’attuale modello di sviluppo economico”. Questo si traduce, concretamente, nel coinvolgimento di “parrocchie, comunità ecclesiali e comunità di vita consacrata nell’aiutare le persone bisognose, gli immigrati e i profughi”, offrendo “alloggio, assistenza nella ricerca di occupazione e contatti sociali”. Il tutto rimanendo in rete “con gli organi istituzionali e di volontariato e tenendo costantemente informata la propria comunità”. Quello dell’accoglienza è un impegno che non riguarda solo le istituzioni diocesane, ma chiama in causa direttamente ogni cristiano che è chiamato a “realizzare l’amore al prossimo nei piccoli gesti quotidiani, così come nelle forme di volontariato più strutturate”. In questo sarà compito delle istituzioni ecclesiali quello di promuovere e sostenere questo impegno. Per questa ragione “attività di volontariato sociale svolte all’interno della parrocchia o in altre associazioni” diventano “parte integrante della preparazione ai sacramenti”. Il Sinodo sprona inoltre la Chiesa altoatesina a dare maggiore importanza, nella preparazione ai sacramenti, alla “dimensione orizzontale della fede”, “poiché credere in Dio, che si fa uomo, comporta l’impegno per la giustizia, per l’equità sociali, per la salvaguardia del creato”. “Le parrocchie e le associazioni, in collaborazione tra loro e in un’ottica di apertura e partecipazione” sono invitate a “creare momenti di incontro e di sostegno per le persone in difficoltà (solitudine, crisi economica, problemi familiari, disabilità, ecc.) cercando di stabilire relazioni positive e di dare loro speranza”.

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