Diocesi: Sinodo Bolzano-Bressanone, parrocchie “a impatto zero” e con una “gestione trasparente”

Tra gli obiettivi che il Sinodo di Bolzano-Bressanone si pone per i prossimi anni, è quello della salvaguardia dell’ambiente. A partire dalle parrocchie e dalle istituzioni della Chiesa, per le quali si auspica che siano sempre più “a impatto ambientale zero”. Lo si legge negli atti del Sinodo diocesano presentati questa mattina a Bolzano. Tra i provvedimenti approvati dall’assemblea dei sinodali, infatti, si legge che “in ogni ristrutturazione o nuova costruzione di edifici ecclesiastici si tiene conto dell’efficienza energetica e della sostenibilità” e “si privilegia l’uso di energie rinnovabili per gli impianti di riscaldamento”. Diocesi e parrocchie, inoltre, sono chiamate a verificare “in che misura gli interventi sulle proprie strutture rispettino le esigenze di bambini e famiglie”. “Le chiese, gli uffici, le sale parrocchiali – si legge tra i provvedimenti del Sinodo altoatesino – vengono costruiti o attrezzati in modo da essere accessibili alle persone con disabilità”. Il Sinodo ha inoltre stabilito che “tutti i terreni di proprietà della Chiesa siano coltivati secondo metodi di produzione ecologici”. Per arrivare a questo è stato deciso che “in collaborazione con i responsabili, i beni agricoli siano convertiti gradualmente all’agricoltura ecologica”. Uno stile di vita “semplice e sostenibile” dovrà essere una sorta di segno distintivo delle iniziative e degli eventi che verranno organizzati in ambito ecclesiale, e dovranno rispondere “a criteri di sobrietà e sostenibilità”. Accanto alla sobrietà e alla sostenibilità, il Sinodo ha posto come criterio fondamentale quello della trasparenza: “Le istituzioni ecclesiali e le parrocchie – si legge negli atti -, ispirandosi alla dottrina sociale della Chiesa, elaborano linee guida per una gestione trasparente e comprensibile del proprio patrimonio e vi si attengono. Esse vengono amministrate in modo competente e secondo criteri di sostenibilità”. Tutto questo si traduce nell’impegno, rivolto alle istituzioni ecclesiali (in particolar modo a parrocchie e diocesi) a “rendere pubblica la propria situazione economica e a pubblicare i propri bilanci”.

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