Papa Francesco: a Villa Nazareth, “cultura del provvisorio” indebolisce il matrimonio

È la “cultura del provvisorio” che mina il sacramento del matrimonio e la sua indissolubilità. Lo ha ribadito il Papa, rispondendo alla sesta domanda  che ha scandito l’incontro con la comunità di Villa Nazareth. Spesso i fidanzati sembrano sapere a cosa vadano incontro con il matrimonio, ha detto Francesco a Massimo Moretti, di Urbania, e invece “non lo sanno, perché questa cultura del provvisorio penetra tanto in noi, nei nostri valori, nei nostri giudizi”, e poi porta a dire: “Io mi sposo finché l’amore dura, e quando non dura è finito il matrimonio”. Ecco perché la Chiesa “deve lavorare molto nella preparazione al matrimonio”: “È meglio non sposarsi, non ricevere il sacramento del matrimonio se non si è sicuri che lì c’è un mistero sacramentale, l’abbraccio di Cristo, con la Chiesa, se non sei ben preparato”. Quando il matrimonio, inoltre, diventa “puramente un fatto sociale”, secondo Francesco, “i fidanzati non sono liberi da questa cultura mondana, consumistica, edonistica”. Il matrimonio, invece, “si può ricevere solo nella libertà: se non sei libero, non lo ricevi”.

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