Diocesi: Mons. Bregantini (Campobasso-Bojano), risoluzione per salvare la Gam “Un segno concreto di misericordia nell’Anno Santo giubilare”

“Grazie a Dio, perché ha ascoltato la nostra intensa preghiera, espressa durante il Giubileo delle aziende, celebrato con solennità e buona partecipazione il 30 aprile, con lo slogan, programmatorio: Riapriamoci le porte delle nostre aziende”, così monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso – Bojano e i parroci della città di Bojano nella lettera aperta, riflessione pastorale e sociale sul “grande passo in avanti” e risolutivo per salvare l’azienda Gam sita nell’area matesina, considerato “un segno concreto di misericordia nell’Anno Santo giubilare”. “E’ stato vinto lo scetticismo di molti, anche in ambienti ecclesiali – si legge nella nota -. Maria e Giuseppe ci hanno ascoltato. San Bartolomeo ora ci guiderà alla meta, per far ripartire in modo pieno l’intero comparto aziendale e la filiera così preziosa per tutto il Matese e il Molise stesso. Sarà utile pensare ad un momento liturgico specifico, di ringraziamento, nei prossimi giorni”. Mons. Bregantini ringrazia l’imprenditore abruzzese Iannascioli che “ha accolto questa opportunità” e “a tutti coloro che hanno accompagnato il cammino, non facile, di questa trattativa. Specie a Confcooperative”. Un grazie particolare “va poi espresso per chi ha operato per creare le condizioni, sociali e politiche”. Ma, ricorda l’arcivescovo, “ora tocca a noi, con saggezza, coordinare bene tutte le presenze nel settore”. “Decisivo” lo sguardo agli operai ed impiegati che non potranno essere subito riammessi al lavoro: “nessuno, però, deve soffrire per questa soluzione” e “sarà compito delle varie realtà amministrative trovare uno sbocco adeguato e concreto di soluzione futura”. In tal senso “la città e la realtà parrocchiale di Bojano sono coinvolti per primi”. “La società civile non deve restare a guardare – conclude la lettera -. Ma deve mettersi in gioco, positivamente. Con momenti di spiegazione, onde dar fiducia. Con incontri di preghiera, per chiedere a Dio la forza del futuro, affidato anche alle nostre mani, ma sempre come dono ricevuto dalle mani provvidenziali di Dio. Dovrà crescere l’unità interna delle parrocchie, anche perché pungolate da questi nuovi positivi eventi. Con gente che ci crede, lotta, investe, prega e studia. Per dare un futuro di speranza alla nostra terra”.

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