Cardinale Betori: ai pellegrini giubilari della diocesi di Firenze, “impegnati a diventare strumento di misericordia verso tutti”

“È sulla testimonianza apostolica, che il Nuovo Testamento e la grande Tradizione della Chiesa attestano e che nel martirio trova un chiaro segno di credibilità, che si fonda la nostra fede. Ed è quindi importante per noi, con il gesto del pellegrinaggio alle tombe degli apostoli, esprimere la nostra volontà di essere fedeli al Vangelo che ci hanno trasmesso e di crescere come credibili testimoni della sua perenne attualità per ogni tempo e ogni uomo”, così il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nell’omelia pronunciata oggi durante la Messa all’altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro, in occasione del pellegrinaggio giubilare della diocesi di Firenze.
“Il mistero della misericordia, che sta all’origine della speranza che ci è donata, rinvia al secondo motivo del nostro pellegrinaggio romano – ha detto il card. Betori -: la partecipazione al giubileo straordinario della misericordia, voluto da Papa Francesco”. “Abbiamo bisogno di sentirci bisognosi di misericordia, ma abbiamo ancor più bisogno di essere certi che questa misericordia ci viene donata, perché l’amore di Dio eccede ogni nostra attesa; e poi dobbiamo sentirci impegnati a diventare strumento di misericordia verso tutti”. Nel parlare ai pellegrini il cardinale ha sottolineato: “Abbiamo bisogno di una Chiesa riconciliata nella misericordia, che diffonda attorno a sé gesti di amore e misericordia, prendendosi cura, nella verità e nella carità, dei feriti della vita”. Infine, ha concluso il card. Betori, “terzo motivo del nostro ritrovarci a Roma: il dolce dovere di dire grazie a papa Francesco per il grande dono che ci ha fatto con la visita alla nostra città. Un grazie che deve farsi assunzione responsabile del suo insegnamento”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy