Giubileo delle persone disabili: Fede e Luce, con Francesco “la sensazione di abbracciare un padre buono”

“La sensazione di abbracciare un padre buono, che vuole solo il bene dei suoi figli. Incontrare Papa Francesco è un’esperienza che infonde pace nel cuore e genera gioia. Il cerimoniale s’infrange davanti alla sua volontà di guardare negli occhi ciascuno, di lasciarsi abbracciare e di dispensare gesti di tenerezza verso i più piccoli”. Il movimento Fede e Luce riassume così l’esperienza del Giubilei dagli ammalati e delle persone disabili, vissuto a Roma con il Papa il 12 giugno. “Siamo partiti da diverse città del Nord Italia venerdì (dalla Sicilia giovedì, passando da Pompei) per vivere il Giubileo con amici di Roma e di altri Paesi. Un viaggio non facile, con carrozzine e persone che faticano a camminare. Ma la stanchezza è stata superata dal desiderio di incontrare il Papa che parla con franchezza, che dice a ciascuno quanto è importante cercare la misericordia del Padre e imparare a viverla in ogni relazione”. “A gruppi – raccontano i protagonisti – abbiamo vissuto l’itinerario da Castel Sant’Angelo alla Porta Santa di San Pietro, guidati dai nostri assistenti spirituali, don Marco Bove (assistente ecclesiastico nazionale), don Mauro Santoro (per la provincia Un fiume di pace), don Marcello Corbisiero con Padre Michele Barone (per Mari e Vulcani), don Piero Milani (per Kimata)”. Sabato le catechesi e il Convegno “E tu mangerai sempre alla mia mensa”, nell’aula Paolo VI del Vaticano, per il 25° del Settore per la catechesi delle persone disabili coordinato da suor Veronica Donatello: “Lì Francesco ha gettato il discorso preparato in precedenza (‘sarebbe noioso’, ha commentato) e ha risposto alle domande di alcuni disabili. Si è sentito messo in crisi da chi gli chiedeva come mai in qualche parrocchia certe persone non vengano accolte”. Il pomeriggio la festa nei giardini di Castel Sant’Angelo e gli stand, tra cui quello “particolarmente gioioso” di Fede e Luce e dell’Arca: “Si è giocato, si sono ammirati alcuni video, si sono acquistati libri e oggetti creati dai ragazzi. E soprattutto si sono vissuti incontri fecondi di nuovi cammini”. Per la messa di domenica, Fede e Luce ha ricevuto un dono grande: sei ragazzi hanno partecipato come ministranti (chierichetti) portando i ceri alla consacrazione, altri (appartenenti a Kimata e con la regia di Alessandra Ruggieri) hanno messo in scena per la prima volta sul sagrato di piazza S. Pietro una drammatizzazione mimata del testo del Vangelo, altri hanno preso parte alla celebrazione sul sagrato come i rappresentanti del movimento a livello italiano e internazionale.

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