Diocesi: Genova, mons. Martino (Migrantes) “Inserire gli immigrati nelle parrocchie può portare vantaggi”

“Inserire gli immigrati nelle parrocchie può portare almeno 4 vantaggi. Primo: aiuta a creare reti di relazioni personali. Secondo: dopo un primo periodo, necessario per tutti gli accertamenti, è inutile continuare ad ospitare i profughi già identificati in strutture che offrono servizi di cui i migranti non hanno più bisogno. Terzo: ridurre i costi di gestione comporterebbe un migliore investimento di denaro pubblico e migliori possibilità di inserimento socio lavorativo per i richiedenti asilo. Quarto: si potrebbe garantire ai migranti possibilità di borse-lavoro e reti di protezione per evitare che questi possano cadere nella clandestinità e quindi possano diventare preda della malavita”. Ad affermarlo monsignor Giacomo Martino, responsabile dell’ufficio Migrantes della diocesi di Genova che illustra i dettagli sui quali si sta lavorando per dare attuazione a quanto chiesto da Papa Francesco e dallo stesso cardinale Angelo Bagnasco. I responsabili della diocesi stanno inoltre studiando la possibilità di realizzare per i migranti percorsi di inserimento ed opportunità di lavoro cercando soluzioni che non mettano in contrapposizione italiani e migranti sul versante occupazionale e sull’accesso alle risorse pubbliche visto il perdurare della crisi economica che continua a costringere numerose famiglie genovesi a grandi sacrifici. “La sfida che ci proponiamo a lungo termine – ha spiegato – è quella di cercare di inserire i ragazzi migranti all’interno di cooperative agricole con il duplice obiettivo di ripopolare paesi dell’entroterra, ormai in stato di abbandono, e invogliare questi ragazzi a tornare a fare lavori che gli italiani non vogliono più fare”.

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