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(Bruxelles) “Prima di completare, approvare e ratificare la proposta di Trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico (Ttip) è essenziale compiere una analisi approfondita del rapporto costi benefici a livello sociale e ambientale”. L’indicazione apre il documento congiuntamente firmato dal card. Reinhard Marx, presidente della Commissione degli episcopati europei (Comece) e da mons. Joseph Edward Kurtz, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, e diffuso oggi. La preoccupazione dei vescovi è che il Ttip contribuisca effettivamente “al benessere di tutti i cittadini, soprattutto dei poveri”, che porti “a un mondo più sicuro e in pace” e non all’aumento “delle tensioni economiche e politiche”. Senza cadere nell’eccessiva regolamentazione né nella totale libertà, i “patti e i trattati devono sostenere il dinamismo sociale, dando fiducia ai poteri creativi della mente e del cuore e promuovendo una equa partecipazione a tutti i membri dell’unica famiglia umana”, scrivono i due presidenti, che citano Papa Francesco e Papa Benedetto, ricordando che “le politiche commerciali devono essere fondate su criteri etici centrati sulle persone” e devono “conformarsi ai principi che difendono la vita umana, proteggono ambiente e salute, promuovono la giustizia e la pace”. I vescovi chiedono “che i più vulnerabili e i più poveri siano messi al primo posto”, e che siano il criterio di giudizio per il Ttip.