Papa Francesco: a convegno diocesano, no ad una “pastorale di ghetti e per dei ghetti”. “Accogliere, accompagnare, discernere e integrare”

“La vita di ogni persona, la vita di ogni famiglia dev’essere trattata con molto rispetto e molta cura. Specialmente quando riflettiamo su queste cose; guardiamoci dal mettere in campo una pastorale di ghetti e per dei ghetti; diamo spazio agli anziani perché tornino a sognare”. Con queste parole il Papa ha riassunto il suo discorso al Convegno della diocesi di Roma, che ha aperto questa sera nella basilica di S. Giovanni in Laterano. Le tre immagini bibliche attorno a cui si sono articolate le sue parole ci ricordano che “la fede non ci toglie dal mondo, ma ci inserisce più profondamente in esso”, come si legge nell’Amoris Laetitia. “Non come quei perfetti e immacolati che credono di sapere tutto, ma come persone che hanno conosciuto l’amore che Dio ha per noi”, ha spiegato il Papa facendo eco al Vangelo di Giovanni. “E in tale fiducia, con tale certezza, con molta umiltà e rispetto, vogliamo avvicinarci a tutti i nostri fratelli per vivere la gioia dell’amore nella famiglia”, ha assicurato. “Con tale fiducia – ha proseguito citando ancora una volta l’esortazione apostolica post-sinodale – rinunciamo ai recinti che ci permettono di mantenerci a distanza dal nodo del dramma umano, affinché accettiamo veramente di entrare in contatto con l’esistenza concreta degli altri e conosciamo la forza della tenerezza”. “Questo ci impone di sviluppare una pastorale familiare capace di accogliere, accompagnare, discernere e integrare”, la consegna finale alla sua diocesi, all’insegna dei quattro verbi che scandiscono l’Amoris Laetitia: “ Una pastorale che permetta e renda possibile l’impalcatura adatta perché la vita a noi affidata trovi il sostegno di cui ha bisogno per svilupparsi secondo il sogno di Dio”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy