Papa Francesco: a convegno diocesano, “mancanza di modelli, di nonni e di padri” non permette ai giovani di “fare progetti”

“Nei sogni dei nostri anziani molte volte risiede la possibilità che i nostri giovani abbiano nuove visioni, abbiano nuovamente un futuro, un domani, una speranza”. E’ la terza immagine biblica che ha fatto da sfondo al discorso del Papa alla sua diocesi, pronunciato questa sera nella basilica di S. Giovanni in Laterano. “È bello trovare sposi, coppie – ha esclamato – che da anziani continuano a cercarsi, a guardarsi; continuano a volersi bene e a scegliersi. È tanto bello trovare nonni che mostrano nei loro volti raggrinziti dal tempo la gioia che nasce dall’aver fatto una scelta d’amore e per amore”.  “Come società – la denuncia di Francesco – abbiamo privato della loro voce i nostri anziani, li abbiamo privati del loro spazio; li abbiamo privati dell’opportunità di raccontarci la loro vita, le loro storie, le loro esperienze. Li abbiamo accantonati e così abbiamo perduto la ricchezza della loro saggezza. Scartandoli, scartiamo la possibilità di prendere contatto con il segreto che ha permesso loro di andare avanti. Ci siamo privati della testimonianza di coniugi che non solo hanno perseverato nel tempo, ma che conservano nel loro cuore la gratitudine per tutto ciò che hanno vissuto”. “Questa mancanza di modelli, di testimonianze, questa mancanza di nonni, di padri capaci di narrare sogni non permette alle giovani generazioni di avere visioni”, la tesi di fondo del Papa, che ha detto di riferirsi soprattutto alla situazione dei giovani romani nelle periferie: “Non permette loro di fare progetti, dal momento che il futuro genera insicurezza, sfiducia, paura. Se il 40% di loro non ha lavoro, quale speranza possono avere?”. “Solo la testimonianza dei nostri genitori, vedere che è stato possibile lottare per qualcosa che valeva la pena, li aiuterà ad alzare lo sguardo”, la proposta: “Come pretendiamo che i giovani vivano la sfida della famiglia, del matrimonio come un dono, se continuamente sentono dire da noi che è un peso? Se vogliamo ‘visioni’, lasciamo che i nostri nonni ci raccontino, che condividano i loro sogni, perché possiamo avere profezie del domani”.

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