Corridoi umanitari: Mario Giro (Esteri), “il 21 giugno Italia presenterà il progetto all’Onu”

“Vi accogliamo con gioia e con la preoccupazione di chi è rimasto a casa”. Con queste parole Mario Giro, vice ministro degli Esteri, ha accolto questa mattina al Terminal 5 di Fiumicino gli 81 profughi in maggioranza siriana giunti con un volo dell’Alitalia da Beirut a Roma grazie al progetto dei corridoi umanitari, avviato in febbraio dalla Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e la Tavola valdese dopo aver stipulato un accordo con i ministeri degli Affari Esteri e dell’Interno. Il progetto prevede l’arrivo nel nostro Paese, nell’arco di due anni, di mille profughi dal Libano (per lo più siriani fuggiti dalla guerra), dal Marocco (dove approda gran parte di chi proviene dai paesi sub sahariani) e dall’Etipia (eritrei, somali e sudanesi). Ad oggi ci sono stati tre voli e sono arrivati in Italia 280 profughi. Sono stati scelti in base a un criterio di vulnerabilità: per lo più famiglie con bambini, donne sole, anziani, malati, persone con disabilità.
“Questo modello – ha detto oggi il vice ministro Giro – ci educa ad affrontare la crisi dei rifugiati in modo ragionevole, sereno, sicuro e rispettoso dei diritti di tutti”. Da qui l’annuncio: “Il 21 giugno – ha detto Mario Giro – l’Italia presenterà questo progetto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. C’è molto rispetto per quello che l’Italia sta facendo nel Mar Mediterraneo e questo ci rende orgogliosi”.

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