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“Lanciamo un appello ai governi europei: accogliete i corridoi umanitari”. Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, si rivolge ai Paesi dell’Europa, perché seguano l’esempio italiano e diano anche loro avvio al progetto dei “corridoi umanitari” che permette l’arrivo in Europa di profughi dai Paesi in guerra in tutta sicurezza, grazie agli accordi con i rispettivi governi. “Anche questa mattina – ha detto Impagliazzo accogliendo a Fiumicino 81 profughi giunti dal Libano – abbiamo saputo di altre morti di bambini e di donne nel Mar Mediterraneo. Dobbiamo dare una risposta urgente. C’è fretta. Non abbiamo tempo: dobbiamo adottare questo modello. È un modello che difende i diritti umani, promuove la pace, salva vite umane e garantisce passaggi in tutta sicurezza sia per chi viaggia sia per chi riceve”. Ad aderire al progetto, primo Paese a livello internazionale, è la Repubblica di San Marino, che era presente questa mattina a Fiumicino con Daniela Rotondaro, ambasciatrice in Italia. “Abbiamo indicato una via all’Europa”, sostiene Paolo Naso, a nome della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e della Tavola valdese, che con Sant’Egidio promuovono i corridoi umanitari. Le persone giunte questa mattina a Roma – prosegue Naso – hanno tutte alle spalle “cronache di guerra” e sono “pronte a rischiare la loro vita in mare perché, dicono, la loro vita l’hanno già persa. Come cristiani, non possiamo accettare questa situazione e offriamo all’Europa la nostra proposta dei corridoi umanitari dicendo con semplicità: si può fare. Noi lo stiamo facendo e questo progetto sta già dando risultati importanti”.