Corridoi umanitari: arrivati a Fiumicino 81 profughi dalla Siria. Abdel Ghani (Homs), “non dimenticheremo mai cosa avete fatto per noi”

Sono arrivati dal Libano questa mattina al terminal 5 dell’aeroporto di Fiumicino 81 profughi in grande maggioranza siriani, grazie al progetto dei “corridoi umanitari”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) e dalla Tavola valdese, in collaborazione con il governo italiano (ministeri degli Esteri e dell’Interno). Volti stanchi e vestiti stropicciati per la lunga notte di viaggio appena vissuto ma sani e salvi e con sorrisi pieni di gioia e gratitudine. A nome di tutti Abdel Ghani, di Homs, ha espresso davanti agli operatori umanitari e alle autorità politiche il grazie al popolo italiano. “Ci avete dato – ha detto – una possibilità, ci avete aiutato a venire qui. Ci avete accolto con dei fiori simbolo della vostra umanità. Inshallah, se Dio vuole, che i nostri Paesi ritorneranno alla pace, Inshallah, non dimenticheremo mai ciò che avete fatto per noi”. Gli 81 profughi arrivati questa mattina sono per la maggioranza siriana e provengono in larga parte da Homs, città ormai rasa al suolo, ma anche dalle zone di Damasco e Hasaka. Sono sia musulmani sia cristiani: tra loro 30 minori e due disabili gravi. Hanno tutti vissuto in media tre anni in alloggi di fortuna a Beirut o Tripoli o in campi spontanei a pochi chilometri dalla Siria. Tutti sono in fuga dalla guerra e sono stati scelti per le loro “condizioni di vulnerabilità”: sono vittime di persecuzioni, famiglie con bambini, donne sole, anziani, malati, persone con disabilità. Hanno storie di sofferenza alle spalle e vite spezzate. Come quella di Nilva, una donna medico di Hashki, città al confine con l’Iraq, venuta qui in Italia sola con due figli, lasciando a casa il marito, anche lui medico, rimasto per continuare – dice – il suo prezioso lavoro a fianco dei malati. C’è poi Kalid, di 33 anni, di Homs, che con la moglie accompagna il figlio Abdul Nasser, di dieci anni, gravemente disabile. Gli 81 profughi saranno accolti in sette Regioni d’Italia (Toscana, Piemonte, Lazio, Liguria, Lombardia, Campania e Puglia). “Noi abbiamo lanciato un appello – dicono alla Sant’Egidio – e molti ci hanno risposto, dalle diocesi alle singole parrocchie ad associazioni, come la Giovanni XXIII, alla Caritas”. Si aggiungono ai 200 già giunti in Italia dal febbraio scorso.

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