Oggi, alle ore 18, presso l’Aula Pio XI dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Opera San Francesco per i Poveri (Osf) presenta la settima edizione del Bilancio sociale 2015. Nel corso del 2015, dal particolare osservatorio di Osf si sono rilevati cambiamenti importanti nei flussi migratori e nei percorsi fatti da chi fugge dal proprio paese. L’apertura della via dei Balcani ha inciso numericamente sui nuovi arrivi in Italia e, di conseguenza, a Milano. Di fronte a questi fenomeni la risposta Osf è stata efficace: la mensa ha distribuito nell’anno 794.458 pasti (2.541 al giorno); i servizi di igiene personale 66.501 prestazioni (263 al giorno) tra docce (uomini, donne e minori), pediluvi, barbe e trattamenti antiscabbia; il guardaroba ha consentito la distribuzione di 12.768 capi d’abbigliamento (54 al giorno); il poliambulatorio, che può vantare 189 medici volontari, ha offerto agli utenti un servizio sempre più completo con 33.598 prestazioni (143 al giorno). Una risposta è arrivata anche dai servizi riferiti all’area sociale che vanno dall’accoglienza all’housing sociale, alla mediazione e orientamento al lavoro, ai servizi di reinserimento, indispensabili nel processo di riconquista della dignità di ogni persona.
Nel 2015 Opera San Francesco ha accolto 25.247 persone (in calo del 7% rispetto all’anno precedente) provenienti da 132 nazioni. Anche quest’anno l’Italia è la nazione più rappresentata con il 13,5% degli utenti, seguita da Romania (10,7%), Egitto (9%) e Marocco (8,4%), tutti in leggera flessione rispetto al 2014. Il rapporto tra uomini e donne si conferma nella proporzione di circa 3/4 e 1/4, ma con un leggero incremento degli uomini (+0,3%). L’utenza femminile in Osf è riconducibile a tutti i servizi. Si tratta di donne segnate da storie di povertà o di esclusione, italiane e straniere, spesso sole e senza reti parentali che le sostengono. Certamente le donne che usufruiscono del servizio docce (sono state 2.453 le erogazioni nel 2016) sono quelle più provate. Il Bilancio sociale 2015 è stato redatto in collaborazione con Altis (Alta Scuola impresa e società) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con il coinvolgimento dei responsabili dei Servizi di Osf.