Iuvenescit Ecclesia: card. Müller, “criteri di fondo” per “discernimento”, “conversione pastorale” e “rinnovamento sinodale”

“Uno sguardo d’insieme” che vuole offrire “criteri di fondo”, in particolare, per “il discernimento delle nuove aggregazioni ecclesiali”, in vista del loro “riconoscimento ecclesiale”. Così il cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ha definito “Iuvenescit Ecclesia”, la lettera indirizzata ai vescovi dal citato dicastero pontificio sulla relazione tra doni gerarchici e carismatici per la vita e la missione della Chiesa, presentata oggi presso la Sala Stampa della Santa Sede. “Il sorgere dei differenti carismi non è mai venuto meno nel corso della secolare storia ecclesiale”, ha fatto notare il cardinale, secondo il quale ora, per tutte le aggregazioni ecclesiali sorte nella stagione post-conciliare, “si è ormai aperto il tempo della maturità ecclesiale”. Scopo del nuovo documento, ha spiegato il porporato, è quello di “favorire – attraverso una approfondita consapevolezza degli elementi essenziali relativi a doni gerarchici e carismatici, e al di là di ogni sterile contrapposizione o giustapposizione – una loro ordinata comunione, relazione e sinergia, in vista di un rinnovato slancio missionario ecclesiale e di quella ‘conversione pastorale’ a cui in continuazione ci chiama Papa Francesco”. “Nella feconda stagione seguita al Concilio Vaticano II – ha fatto notare Müller – nei fatti è stato proprio il successore di Pietro a favorire una comunicazione e comunione fra doni gerarchici e carismatici a livello della Chiesa universale, valorizzando la diffusione missionaria dei movimenti e delle nuove comunità ecclesiali all’interno delle diverse Chiese particolari, specialmente in quelle che necessitavano di una nuova evangelizzazione”. “Questo fatto – ha concluso – potrebbe profeticamente illuminarci anche sulla prospettiva e sulle modalità con cui attuare – dalle periferie al centro e viceversa – il tanto auspicato rinnovamento sinodale verso cui in continuazione ci invita Papa Francesco”.

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