Territorio: Censis, attività economiche concentrate in poche aree urbane, ma grandi città meno rilevanti di Londra e Parigi

In Francia, Parigi e l’Île de France assorbono il 18% della popolazione nazionale e producono il 30% della ricchezza del Paese. Nel Regno Unito, la grande area di Londra raccoglie il 13% della popolazione e rappresenta il 22% della ricchezza. Mentre in Italia le due città metropolitane di Milano e Roma rappresentano insieme solo il 12% della popolazione e il 19% del Pil. A rilevarlo è il Censis, che oggi ha ospitato nella propria sede romana l’incontro “Il ritorno a una dimensione territoriale del Paese” nell’ambito dell’annuale appuntamento di riflessione di giugno “Un mese di sociale”. A “mettere in crisi il policentrismo italiano”, rileva l’Istituto di ricerca,  “è stata anche la spinta al ridimensionamento dei livelli intermedi di rappresentanza. La disintermediazione praticata dal centro tende a by-passare i territori. L’unica eccezione sarebbero le nuove città metropolitane, anche se finora si tratta di un soggetto ancora piuttosto evanescente”. Di fatto, “il centro sembra interessarsi esclusivamente alle grandi città, Milano e Roma soprattutto, nell’ottica di compartecipare da protagonista all’organizzazione dei grandi eventi (Expo, Giubileo, Olimpiadi)”. Tuttavia, “nella tendenza globale alla concentrazione delle attività economiche in poche agglomerazioni urbane, l’Italia costituisce un’anomalia europea. Nel nostro Paese – rivela il Censis – il peso delle aree urbane maggiori è decisamente meno rilevante rispetto alla maggioranza degli altri Paesi”.  La complessità territoriale italiana si coglie anche nel modo in cui sono stati assorbiti i flussi migratori. “Se in Francia si concentrano pericolosamente proprio nell’Île de France e nel Regno Unito a Londra e nel Sud-Est, in Italia il vero discrimine è tra Centro-Nord e Sud, e non si riscontra una specificità delle grandi città. Al Centro-Nord molte città medie hanno tassi di presenza degli stranieri superiori a quelli delle città metropolitane: Prato (16%), Piacenza (14,2%), Parma (13,6%), Modena (13,1%), Brescia (12,9%)”.

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