Una lettera aperta rivolta ai Primati delle Chiese ortodosse autocefale e al Patriarca Bartolomeo per chiedere di dare inizio al Concilio pan-ortodosso nella data prefissata perché “posticiparlo” sarebbe un “fallimento” al principio di conciliarità. A sottoscrivere l’appello sono 1000 studiosi delle maggiori università del mondo e teologi di diverse Chiese ortodosse.

“Noi crediamo – si legge nella lettera resa nota dal Patriarcato ecumenico questa mattina – che non ci sono difficoltà insormontabili per iniziare il Concilio a giugno, nonostante siano state sollevate questioni importanti in merito alle bozze dei documenti conciliari e alle procedure conciliari. Riconosciamo la legittimità di alcune questioni, come ad esempio la richiesta di riaprire la discussione sulle bozze dei documenti conciliari. Concordiamo anche che ci sono molte altre questioni riguardanti la Chiesa nel XXI secolo. Tuttavia, siamo convinti che il miglior luogo per la risoluzione delle controversie oggi, come ai tempi antichi, è il Concilio stesso. Posticipare il Concilio ancora una volta, significa far fallire il principio di conciliarità a livello globale”.

“Nessuno – proseguono i professori – si aspetta che il Concilio possa risolvere tutte le questioni importanti e risanare tutte le controversie giurisdizionali in dieci giorni. Ma speriamo che questo Concilio sia l’inizio di un processo di guarigione e possa inaugurare una nuova era di conciliarità globale e unità. I rappresentanti delle Chiese locali che vogliono mettere a repentaglio il lavoro del Concilio con ulteriori ritardi non dovrebbero intimidire il resto dei leader ortodossi che desiderano cominciare quest’anno questo Concilio nella festa di Pentecoste. Nel secolo scorso, la Chiesa ortodossa ha dato testimonianza al mondo attraverso una ricca eredità teologica e il sangue dei martiri. Il Santo e Grande Concilio offre l’opportunità di avviare una nuova era di testimonianza ortodossa. Gli occhi di tutto il mondo sono fissati sulla Chiesa ortodossa. Noi supplichiamo tutti i nostri leader ad ascoltare la chiamata dello Spirito all’unità conciliare”.