Istat: saldo naturale negativo. Dati record, come ai tempi della “grande guerra”

Mentre diminuiscono le nascite in Italia, si evidenzia – spiega l’Istat con il suo “Bilancio demografico nazionale – come i decessi, invece, salgano, arrivando a oltre 647mila (+50mila sul 2014). Si tratta di un record: il valore assoluto più elevato dal 1945, un aumento da addebitare, scrive l’Istat, a vari fattori come l’eccesso di mortalità nei primi mesi dell’anno 2015, in concomitanza con la maggiore diffusione delle epidemie influenzali, e nel mese di luglio, quando le temperature sono state particolarmente elevate per periodi di tempo prolungati. Si tratta di aumenti che hanno riguardato soprattutto la classe di età 75-95 anni, un gruppo in crescita ma con condizioni di fragilità e quindi più esposto al rischio di picchi di mortalità connessi a eventi climatici atipici. Il saldo naturale italiano quindi (differenza tra nati e morti) è negativo per 161.791 unità. Per trovare valori più elevati si deve risalire al biennio bellico 1917-1918. A livello territoriale il saldo naturale della popolazione complessiva è negativo ovunque tranne nella provincia autonoma di Bolzano. Per gli stranieri, invece, il tasso di crescita naturale è positivo: +13,1 per mille, con i valori più alti in Emilia-Romagna e Lombardia (15,2 per mille) e più bassi in Sardegna (7,4 per mille).

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