Scozia: voto premia i nazionalisti, nessun seggio a Ukip. Convery (Chiesa cattolica), “Mentalità antieuropeista è aliena dal nostro Paese”

Un voto contro il Brexit, che consolida il potere del partito nazionalista scozzese, lo “Scottish National Party” (SNP) e punisce i laburisti nelle loro roccaforti tradizionali. Il conto dei seggi del parlamento di Edimburgo, appena terminato conferma 63 parlamentari allo Snp e concede, per la prima volta nella storia scozzese, il secondo posto ai conservatori con 31 voti mandando i laburisti al terzo posto con 24 seggi. “Molti cattolici, insieme a me, sono orgogliosi, oggi, del fatto che lo Ukip, il partito che vuole portare la Gran Bretagna fuori dall’Unione europea non ha vinto neppure un seggio in Scozia mentre ha preso seggi in tutta l’Inghilterra e anche in Galles”, commenta Ronnie Convery, portavoce della Chiesa cattolica scozzese, profondo conoscitore del Paese a nord del vallo di Adriano. “La mentalità antieuropeista è aliena alla Scozia e, la leader dello Snp, Nicola Sturgeon, ha già promesso un nuovo referendum per l’indipendenza se, al prossimo referendum del 23 giugno, vince il Brexit. Insomma la Scozia potrebbe staccarsi per sempre dall’Unione”. “Queste elezioni segnano anche la rinascita del partito conservatore in Scozia, con più 16 seggi, e la sconfitta umiliante dei laburisti che hanno perso 13 seggi, un numero maggiore delle elezioni generali del 2015”, continua Convery. “Anche gli 800mila cattolici, concentrati nell’ovest della Scozia, hanno votato per lo Snp abbandonando i laburisti da sempre fortissimi in queste zone”.

 

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