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Premio Carlo Magno: Da Cunha (Ccee), “testimoniare il Vangelo” per costruire la “casa comune”

Un ulteriore elemento, “forse il punto nevralgico” del discorso del Papa nel ricevere il Premio Carlo Magno è, secondo mons. Duarte da Cunha, segretario generale del Ccee, quando “invita la Chiesa e i cristiani a domandarsi cosa possono fare per questa Europa”, per l’integrazione continentale, “quale il loro specifico e originale contributo”. “Lo dice espressamente il Papa: ‘alla rinascita di un’Europa affaticata, ma ancora ricca di energie e di potenzialità, può e deve contribuire la Chiesa”, “portando la presenza forte e semplice di Gesù”. Da Cunha aggiunge: “È bellissima l’espressione ‘forte e semplice’… Il cristiano, la Chiesa tutta sono ancora una volta chiamati a testimoniare il Vangelo. Questo è il compito, la responsabilità” dei credenti nell’Europa di oggi, “stanca e invecchiata”, non di rado divisa, attraversata da crisi, difficoltà, sentimenti di chiusura. “Da questo annuncio fedele e rinnovato di Cristo – aggiunge il segretario generale Ccee – può derivare un richiamo dell’Europa alle sue radici, ma anche uno sguardo di speranza in avanti, che si traduce nel nuovo ‘sogno’ di cui il Papa parla nell’ultima parte dell’intervento”. “Un’Europa giovane, madre, che si prende cura del bambino – cita mons. Da Cunha –, che si fa carico del fratello ferito, povero, migrante, solo…”.

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