Papa Francesco: Premio Carlo Magno, serve “nuovo umanesimo” per “sana convivenza”

“Un’Europa capace di dare alla luce un nuovo umanesimo basato su tre capacità: la capacità di integrare, la capacità di dialogare e la capacità di generare”. A invocarla è il Papa, che nel discorso per il conferimento del Premio Carlo Magno ha auspicato un’idea di Europa che veda “la città come un luogo di convivenza tra varie istanze e livelli”, capace di rifuggire “quella tendenza riduzionistica che abita in ogni tentativo di pensare e sognare il tessuto sociale”. “La bellezza radicata in molte delle nostre città si deve al fatto che sono riuscite a conservare nel tempo le differenze di epoche, di nazioni, di stili, di visioni”, l’analisi di Francesco: “Basta guardare l’inestimabile patrimonio culturale di Roma per confermare ancora una volta che la ricchezza e il valore di un popolo si radica proprio nel saper articolare tutti questi livelli in una sana convivenza”. “I riduzionismi e tutti gli intenti uniformanti, lungi dal generare valore, condannano i nostri popoli a una crudele povertà: quella dell’esclusione”, ha ammonito il Papa: “E lungi dall’apportare grandezza, ricchezza e bellezza, l’esclusione provoca viltà, ristrettezza e brutalità. Lungi dal dare nobiltà allo spirito, gli apporta meschinità”. “L’identità europea è, ed è sempre stata, un’identità dinamica e multiculturale”, ha ricordato Francesco: “Le radici dei nostri popoli, le radici dell’Europa si andarono consolidando nel corso della sua storia imparando a integrare in sintesi sempre nuove le culture più diverse e senza apparente legame tra loro”.

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