Papa Francesco: Premio Carlo Magno, passare “da un’economia liquida a un’economia sociale”

Per elaborare “nuovi modelli economici più inclusivi ed equi, non orientati al servizio di pochi, ma al beneficio della gente e della società” bisogna passare “da un’economia liquida a un’economia sociale”. Ne è convinto il Papa, che nel discorso pronunciato per il conferimento del Premio Carlo Magno ha citato l’esempio dell’economia sociale di mercato, “incoraggiata anche dai miei predecessori” per invocare la necessità di “passare da un’economia che punta al reddito e al profitto in base alla speculazione e al prestito a interesse ad un’economia sociale che investa sulle persone creando posti di lavoro e qualificazione”. “Dobbiamo passare da un’economia liquida, che tende a favorire la corruzione come mezzo per ottenere profitti – le parole di Francesco – a un’economia sociale che garantisce l’accesso alla terra, al tetto per mezzo del lavoro come ambito in cui le persone e le comunità possano mettere in gioco molte dimensioni della vita: la creatività, la proiezione nel futuro, lo sviluppo delle capacità, l’esercizio dei valori, la comunicazione con gli altri, un atteggiamento di adorazione”. “Al di là degli interessi limitati delle imprese e di una discutibile razionalità economica”, bisogna quindi “perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro per tutti”, come si legge nella Laudato si’. “Se vogliamo mirare a un futuro che sia dignitoso, se vogliamo un futuro di pace per le nostre società, potremo raggiungerlo solamente puntando sulla vera inclusione”, ha ribadito il Papa, secondo il quale il passaggio da un’economia liquida a un’economia sociale “non solo darà nuove prospettive e opportunità concrete di integrazione e inclusione, ma ci aprirà nuovamente la capacità di sognare quell’umanesimo, di cui l’Europa è stata culla e sorgente”.

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