Migrazioni: card. Turkson, “visti regolari d’ingresso” per scongiurare tragedie del mare e trafficanti

La possibilità di “visti regolari d’ingresso” anche per gli africani, magari con il controllo delle rispettive ambasciate, potrebbe essere una soluzione al problema delle migrazioni irregolari e al dramma delle morti nel Mediterraneo. È la proposta del cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, in un’intervista oggi al Sir. “Spesso non si ricorda quanto può essere difficile per un africano avere un visto per qualunque Paese europeo – dice -. Questa è già una chiusura, anche se non è un muro. Se fosse facile venire in Europa, tanta gente non rischierebbe la vita sui barconi nel Mediterraneo. Verrebbe in Europa, si renderebbe conto della situazione – cioè che non può fare niente – e tornerebbe. Oggi le persone investono tanti soldi per fare il viaggio verso l’Europa in maniera illegale, è ovvio che desiderano costruire qualcosa. Anche se vedono che qui le cose non vanno bene non possono tornare facilmente, perché le risorse di tutta la famiglia sono investite nel viaggio”. Secondo il ragionamento e l’esperienza del cardinale ghanese “se ci fosse la possibilità di avere dei visti regolari non è che tutta l’Africa si trasferirebbe in Europa”. E cita degli esempi: “I cittadini degli Stati Uniti possono entrare in Italia facilmente e viceversa. Ma non tutti vanno negli Stati Uniti o in Italia. Quando la via è libera la gente non ha motivo di fare un viaggio così rischioso, perché sa che quando vuole può andare. Se un ghanese vuole andare in Europa dovrebbe poter entrare come un cinese. Non mi sembra che tutti i cinesi che vengono in Italia rimangono qui”. “Se fosse più facile avere dei visti d’ingresso, non avremmo tutte queste morti nel Mediterraneo – conclude -. Perché la gente saprebbe che per visitare l’Europa bisogna avere un po’ di soldi, la possibilità di un alloggio. Si può anche chiedere alle rispettive ambasciate di seguire chi parte. Oggi chi fa il viaggio della speranza investe tanto per venire in Europa, per cui è difficile che voglia tornare in Africa a mani vuote”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy