This content is available in English

Cattolici-Luterani: card. Koch, affissione tesi di Lutero? La maggior parte degli storici la contesta

“La maggior parte degli storici ritiene che l’affissione delle tesi” sulle indulgenze sulla porta della “Schlosskirche” di Wittenberg da parte di Martin Lutero “non sia avvenuta nel modo in cui ci è stata tramandata fino ad oggi, ma che Martin Lutero abbia piuttosto inviato le sue tesi al vescovo locale e che la pubblicazione delle sue tesi sulle indulgenze fosse stata pensata come invito a una discussione tra dotti”. Lo ha detto il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, intervenendo questa mattina a Roma al convegno internazionale cattolico-luterano promosso dal Pontificio Ateneo Sant’Anselmo in preparazione del cinquecentesimo anniversario della Riforma (1517/2017) che si aprirà ufficialmente quest’anno il 31 ottobre. È consuetudine storica far iniziare la Riforma di Lutero il 31 ottobre 1517, in ricordo dell’affissione delle tesi sulle indulgenze a Wittenberg ma il cardinale ha invitato i partecipanti luterani e cattolici presenti al convegno romano a non legare la commemorazione del 1517 a questo evento perché si rischierebbe in questo modo (come è stato fatto purtroppo nelle commemorazioni passate) di porre la Riforma “inevitabilmente sotto il segno della disputa e del conflitto”. A questo proposito, Koch ha parlato di un libro, pubblicato nel 1962 da Erwin Iserlohs intitolato, in tedesco, “L’affissione delle tesi di Lutero: fatto o leggenda?”. Nel testo, lo storico ricorda appunto che Lutero inviò le sue tesi al vescovo locale perché fossero dibattute dai “dotti”. “Il 2017 vuole pertanto ricordare – conclude il responsabile del dicastero vaticano per l’ecumenismo – il periodo in cui non era ancora avvenuta la rottura tra il riformatore e la Chiesa cattolica e l’unità della Chiesa non era stata ancora infranta, trovandosi Martin Lutero ancora in comunione con la Chiesa cattolica. Ciò significa che il 2017 può essere commemorato soltanto in una comunione ecumenica”. Il cardinale ha invitato quindi a guardare Martin Lutero – come fece Benedetto XVI a Erfurt nel 2011 – per la sua “ricerca appassionata di Dio”. Ed ha aggiunto: “Sulla scia di Lutero, il servizio ecumenico al giorno d’oggi deve consistere nel testimoniare la presenza del Dio vivente nelle nostre società secolarizzate”. “Se oggi luterani e cattolici prestano insieme attenzione alla centralità della questione di Dio e al cristocentrismo, allora sarà possibile una commemorazione ecumenica della Riforma e questo non semplicemente in maniera pragmatica, ma nel senso profondo della fede nel Cristo crocifisso e risorto che Martin Lutero ha messo in luce in modo nuovo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy